Nel 2023, il mercato globale dell’intelligenza artificiale conversazionale (AI) è stato valutato a 10,19 miliardi di dollari e si prevede che raggiungerà i 62 miliardi entro il 2032. Questa cifra continua a crescere man mano che i large language models (LLM) trasformano le nostre abitudini digitali. Uno dei suoi maggiori sviluppi riguarda la ricerca online. In questo ambito, i motori di ricerca conversazionali si stanno gradualmente affermando come alternativa al semplice inserimento di parole chiave. Come adattarsi a questo nuovo ecosistema? In questo articolo illustreremo come funziona la ricerca basata sull’intelligenza artificiale e le innovazioni che comporta.
L’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa nella ricerca online
Agli albori della ricerca online, era sufficiente digitare una o due parole chiave nella barra di ricerca per ottenere un elenco di link di pagine, e per posizionarsi bastava usare la tecnica della stuff keywords (sovraccarico di parole chiave). Successivamente, Google ha introdotto PageRank (1998) – che classifica le pagine sulla base di criteri di popolarità e pertinenza – rivoluzionando completamente l’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO). Da allora, i motori di ricerca hanno continuato a perfezionare il loro processo di classificazione per cercare di rispondere in modo sempre più preciso alle query degli utenti di Internet. L’ultima innovazione arriva da un concorrente diretto: l’AI generativa. Stiamo parlando di ChatGPT, Gemini, Perplexity e altri, che hanno dato il via a quella che attualmente viene chiamata ricerca conversazionale (ricerca generativa). Questa novità rischia di avere un impatto ancora maggiore rispetto a PageRank sulle strategie da attuare per essere visibili sui motori di ricerca.
Cos’è la ricerca conversazionale e come funziona?
In concreto, come funziona l’AI conversazionale? Senza addentrarci troppo in aspetti tecnici (elaborazione del linguaggio naturale, machine learning, ecc.), è comunque necessario comprenderne le basi. I generatori di testo basati sull’intelligenza artificiale sono in grado di integrare ed estrarre miliardi di dati, ma a differenza dell’AI classica è interattiva e in grado di cogliere il contesto di una query. Pertanto produce risposte simili a quelle che formulerebbe un essere umano, andando oltre allo svolgimento del compito per cui è stato programmato – come l’ottimizzazione dei percorsi di consegna o la gestione dell’inventario. Grazie all’integrazione di questa tecnologia nella ricerca online, i motori di ricerca sono ora in grado di interpretare l’intento di una query in modo molto più accurato: invece di un elenco di link, ci forniscono ora una risposta chiara alla nostra domanda, riassunta da diverse fonti attendibili. Inoltre, l’AI è diventata vocale: è possibile iniziare una vera e propria conversazione e, in base alle informazioni fornite e alle interazioni passate, si riceveranno risposte personalizzate senza il bisogno di digitare queries.
I diversi tipi di AI conversazionale
La ricerca conversazionale si è evoluta molto rapidamente nel giro di pochi anni. Siamo passati dal motore conversazionale (ChatGPT, Gemini, Claude, Perplexity) al motore di ricerca ibrido (Google SGE, Microsoft Pilot), quindi ai chatbot specializzati integrati direttamente nei siti web. Ogni modello di intelligenza artificiale ha caratteristiche diverse, ma opera sulla stessa base tecnologica.
Le sfide della ricerca conversazionale per la User Experience
La sfida principale dell’intelligenza artificiale conversazionale riguarda la UX (user experience). In questo ambito, sono due gli aspetti da tenere in considerazione: la contestualizzazione e la ricerca locale.
Risposte più personalizzate alle richieste grazie all’AI
La più grande innovazione che l’intelligenza artificiale ha apportato alla ricerca online è, ovviamente, l’interazione con il linguaggio naturale: gli utenti non inseriscono più query, ma avviano conversazioni. Con questo nuovo approccio, la user experience è molto più intuitiva: otteniamo delle risposte contestualizzate che riassumono le informazioni richieste e in brevissimo tempo, soprattutto quando si vogliono trovare informazioni specifiche su un argomento complesso. In precedenza, a volte era necessario consultare decine di pagine per raccogliere tutte le informazioni di cui si aveva bisogno, mentre oggi l’AI riassume tutto al nostro posto. Un altro vantaggio consiste nella possibilità di chiarire la propria richiesta attraverso un semplice sistema di domande e risposte, rendendo la ricerca online accessibile a chiunque. Infine, gli strumenti di intelligenza artificiale sono ora in grado di ricordarsi delle tue interazioni e query passate, adattando il loro tono in base alle tue preferenze, chiamandoti per nome e personalizzando la tua ricerca al 100%.
Ricerca locale rivoluzionata
Anche la ricerca locale ha raggiunto un nuovo livello grazie all’intelligenza artificiale, offrendo risultati molto più pertinenti e personalizzati. Dal 2024 Google sta addirittura testando diverse funzionalità innovative per Google Maps: ad esempio, se ti trovi a Parigi e stai cercando luoghi con un’atmosfera specifica, riceverai suggerimenti – corredati da recensioni e foto – su ristoranti o negozi che corrispondono a questa richiesta.
È anche possibile affinare la ricerca indicando criteri aggiuntivi per beneficiare di un’esperienza ancora più personalizzata.
Le sfide dell’AI generativa per la ricerca online
L’AI generativa e conversazionale a volte può commettere errori, soprattutto se interpreta male alcune delle tue domande. Facciamo un esempio: se scrivi un prompt del tipo: “Vorrei 10 fatti sull’impatto dell’AI generativa sulla ricerca online con studi e cifre di riferimento” ChatGPT, Claude o qualsiasi altro generatore di testo potrebbero fornirti una risposta…anche se non dovesse trovare informazioni a supporto. Ciò significa che a volte (non è certo) inventerà questi studi da zero, senza avvisarti. Per questo motivo, se non viene fornita la pagina di origine delle fonti, è fondamentale verificare le informazioni attraverso la barra di ricerca di Google. Un’altra possibile fonte di errori consiste nella distorsione dell’intelligenza artificiale: si tratta infatti di una tecnologia programmata dagli esseri umani e basata su fonti soggettive. Ciò può dare una certa “prospettiva” alle sue risposte, anche quando non gli viene chiesto. infine, alcuni argomenti sensibili sono vietati (sessualità, violenza, ecc.), influendo potenzialmente sui risultati offerti.
Come sfruttare i vantaggi della ricerca conversazionale?
La ricerca conversazionale offre numerosi vantaggi agli utenti, ma non solo. Anche le aziende possono trarre benefici da questa tecnologia in diversi modi: più traffico qualificato, migliore visibilità, ecc. Tuttavia, è necessario adottare la strategia giusta.
Ottimizzazione dei contenuti per la ricerca AI
La ricerca su Internet basata sull’intelligenza artificiale richiede un approccio leggermente diverso alla creazione di contenuti, con maggiore enfasi sull’intento di ricerca. Il nostro consiglio? Utilizzare un linguaggio naturale e preciso. Per ogni query, riassumi il tuo punto di vista in poche frasi chiare, includendo la parola chiave pertinente. Ciò aumenterà le tue possibilità di essere preso in considerazione quando un utente effettua una ricerca: stiamo entrando nell’era della Global Search.
Utilizzo dei microdati per la SEO locale
L’integrazione di uno schema di markup completo aiuterà anche i motori di ricerca conversazionali a capirti. Utilizza quanti più microdati possibili per strutturare i tuoi contenuti. Ciò è particolarmente importante per le aziende che desiderano sviluppare la propria visibilità a livello locale: fornisci tutte le informazioni necessarie (nome, indirizzo, orari di apertura, numero di telefono, recensioni, ecc.) affinché la ricerca AI possa darti maggiore visibilità.
Sperimentare l’intelligenza artificiale generativa
Il modo migliore per sfruttare l’intelligenza artificiale è utilizzarla. Quindi, non esitate a integrare le funzionalità dell’AI all’interno del vostro sito web. I chatbot, ad esempio, potenziano e rendono molto più fluide le relazioni con i clienti (assistenza tecnica, risposte alle domande frequenti, ecc.) e sono quindi un ottimo strumento per portare la user experience del tuo sito a un livello superiore, insieme alla SEO. È anche possibile integrare nella tua azienda gli assistenti AI di Google e Microsoft: ti consentiranno di ottimizzare l’utilizzo di suite per ufficio come Microsoft 365 e Google Workplace.
AI conversazionale: come si evolverà?
La ricerca conversazionale è ancora agli inizi, ma le tendenze attuali promettono innovazioni che ottimizzeranno ulteriormente la user experience sui motori di ricerca. Un elemento interessante è il miglioramento delle prestazioni dei modelli di intelligenza artificiale: qualità e velocità di interpretazione dei prompt, precisione delle risposte, ecc. Tutti fattori che possono portarci a ChatGPT 10.0 in pochi anni. Allo stesso tempo, gli ingegneri stanno lavorando intensamente sull’aspetto multimodale dell’intelligenza artificiale conversazionale con l’obiettivo di renderla capace di interpretare immagini, video e altri media. Una volta integrata nella ricerca ibrida, questa funzionalità migliorerebbe ulteriormente l’accessibilità e la pertinenza dei risultati di ricerca. Per le aziende, la sfida principale consiste nel rimanere al passo con le ultime innovazioni del settore e di implementarle quando sono rilevanti per mantenere un vantaggio strategico sulla concorrenza.